Il mio Festival Francescano

La testimonianza di Luisa, una volontaria di Antoniano.

Già da qualche anno facevo volontariato in un’associazione, ma avevo voglia di cambiare modalità, voglia di qualcosa di diverso. Un’amica mi parla dell’Antoniano, punto focale dell’accoglienza bolognese, da sempre caro al mio cuore. Detto fatto, vado alla riunione degli aspiranti volontari, proprio quella di preparazione al Festival Francescano.
Decido di partecipare e do le mie disponibilità. Nel giro di poco capisco subito di aver trovato quello che stavo cercando. Ricordo Piazza Maggiore piena di persone, gente che va e che viene, sorrisi da elargire (perché sorridendo si evitano le rughe, almeno quelle del cuore), raviole sublimi, profumo di ragù.

Un’esperienza indimenticabile. Da subito ci si immerge in un’atmosfera particolare, divertente, faticosa ma di quelle fatiche che fanno bene – anzi, quando finiva il mio turno mi fermavo ancora un po’, perché ci sentivamo tutti e tutte parte di una famiglia, ci aiutavamo a vicenda, senza nessun problema.

Turisti ignari e frastornati ma curiosi

chiedevano come, perché, cosa, (e uno ha anche chiesto la ricetta del ragù). Per esempio, un paio di signore cercavano di tirare sul prezzo delle raviole: “ma se ne prendo cinque, mi fa un po’ di sconto?”. Inoltre, mi ricordo di un signore che prima mi chiede le tagliatelle al ragù, ma poi si ricorda di dover stare attento ai grassi. A quel punto, sceglie un panino con la mortadella: alla faccia del colesterolo! Nel frattempo i cuochi rimescolano nelle pentolone del ragù, preparano il condimento per i tortelloni per i ragazzi musulmani (anche questo è Antoniano, è tolleranza, è inclusione, è accoglienza, è attenzione all’altro, è rispetto…), si scambiano battute sulle dosi da servire, lavorano come matti, senza sosta.

All’ora di punta

si formano file lunghissime, con nostra grande soddisfazione. Io sto alla cassa, e indosso orgogliosamente la mia t-shirt bianca con il logo dell’Antoniano. Dalla cassa riesco a scambiare quattro chiacchiere con chi ne ha voglia ma nessuno si spazientisce, nessuno cerca di passare avanti, nessuno dà segni di stanchezza. Il Festival Francescano, per noi volontari, è sicuramente un modo per far del bene agli altri, ma soprattutto il bene lo facciamo a noi stessi. Buon Festival Francescano: il mio Festival Francescano.